Bagnetto Neonato
Quando ci ritroviamo ad essere genitori per la prima volta, non è sempre facile. Dopo il parto ci ritroviamo tra le mani un esserino bisognoso di cure, per il quale spesso non siamo ben preparati…soprattutto per il bagnetto! E quindi come accingersi a farlo?
Il bagnetto è un momento importante nella cura e l’igiene del neonato. Nel nostro immaginario collettivo, abbiamo l’immagine di neonatini urlanti di fronte a questo tipo di esperienza, ma in realtà, il piccolo attraverso il bagnetto può distendersi nella rilassatezza con serenità. Il bagnetto può rievocare il rricordo della memoria intrauterina, e per questo può essere un’esperienza che collega il momento di passaggio dalla vita intrauterina a quella extrauterina. Abbandonarsi nell’acqua calda, sperimentare i movimenti nell’acqua, rimandano ad un “dolce ricordo” del liquido amniotico. Un attività così semplice diventa un vero e proprio atto di amore.
Gli strumenti del bagnetto
Per la preparazione del bagnetto servono poche cose: una vaschetta (o lavandino spazioso), un termometro per l’acqua, una mussola, un asciugamano, amido di riso e acqua corrente. La vaschetta serve per fare il bagnetto ad immersione, non servono cose complesse o avanguardiste, è meglio semplice, senza troppi ninnoli: un catino per i panni è più che sufficiente per espletare il lavoro che gli spetta.
Il termometro serve per controllare la temperatura, i neonati sono molto sensibili al “troppo freddo, od al troppo caldo”, per cui la temperatura dell’acqua dovrebbe essere sui 37 gradi, mentre quella ambientale intorno ai 25 gradi. Se non si è in possesso del termometro si può usare la tecnica del “gomito”, ossia l’immersione del gomito nell’acqua: il gomito ci dà approssimativamente la giusta percezione della temperatura.
La mussola è un elemento molto importante. Essa permette il contenimento e la protezione al momento dell’immersione del bambino nell’acqua, in modo da non creare una sensazione di shock. Alcuni neonati con questa tecnica non vivono il disagio dell’essere svestiti e immersi in qualcosa in cui non riconoscono né confini, né odori, né sapori. L’utilizzo della mussola, di qualcosa si contenitivo è definito come wrapping, fasciare il neonato.
L’asciugamano sarà ciò con cui avvolgeremo il bambino dopo aver fatto il bagnetto. Buona norma è quella di riscaldarlo prima di utilizzarlo. Può essere messo sul termosifone caldo prima del suo utilizzo. Il bambino lo apprezzerà moltissimo! L’amido di riso è ottimo per la cura e l’igiene del neonato. Di per sé, il neonato non ha bisogno di grandi detersioni, l’amido di riso prepara la pelle, ha potere lenitivo e antinfiammatorio, non è aggressivo, e quindi rimane la prima scelta di fronte a tutti i possibili detergenti che ci sono in commercio. Bastano 3 – 4 cucchiai da sciogliere dentro la vasca e il gioco è fatto.
Per altro, l’amido di riso è ottimo anche in estate quando i neonati soffrono di irritazioni e sudamina. L’acqua corrente? Senza di quella non potremmo fare un bel bagnetto rilassante.
Come procedere al bagnetto?
Prima di partire per la preparazione è importante che il bambino sia tranquillo; se fosse irrequieto è opportuno aspettare un momento di più serenità, magari possiamo coccolarlo, allattarlo, parlarci o cantare qualche canzone per preparalo all’esperienza.
Prepariamo la vaschetta con l’acqua a 37 gradi ed una volta che il bambino è pronto lo si spoglia di tutti i vestiti e si avvolge la mussola intorno a lui, a mo’ di bozzolo (tecnica del baby wrapping). Una cosa da tenere in mente è la presa: quando facciamo il bagnetto, la testa del neonato è appoggiata sull’avambraccio e lentamente si immerge il bambino nell’acqua, partendo prima dai piedini e proseguendo piano piano con il resto del corpo. Finita l’immersione, possiamo fare dei piccoli movimenti facendolo dolcemente galleggiare, rievocando così il viaggio verso la vita all’interno dell’utero. Mano a mano che il bambino si rilassa, possiamo lentamente togliere la mussola, e far scorrere dolcemente l’acqua direttamente sul corpo. È sconsigliato utilizzare il getto della doccia direttamente sul corpo, soprattutto quando sono neonati. Il tempo che dedichiamo al bagnetto è bambino-dipendente, se vediamo che l’esperienza è piacevole possiamo, lentamente goderci questo momento insieme a lui.
Terminato il momento del bagnetto, avvolgiamo il neonato nell’asciugamano, facendo attenzione subito ad asciugare e mantenere la testa al caldo (i neonati disperdono calore velocemente dalla testa). Una volta asciugato possiamo farlo riposare oppure cospargere di olio di mandorle, od olio di cocco, per una coccola infinta abbinado alcune tecniche di massaggio neonatale.
Le domande più frequenti riguardo al bagnetto
Si può fare il bagnetto subito, anche con il moncone ombelicale?
Aspettare la mummificazione ed il distacco del cordone sarebbe la cosa più opportuna, ma sebbene si possa fare, si deve fare attenzione ad asciugare bene il moncone dopo il bagnetto.
È meglio aspettare che siano passate delle ore dall’ultima poppata?
No, non è necessario. Le poppate anche ravvicinate al momento del bagnetto non comportano rischi.
Qual è il momento migliore per farlo?
Sicuramente al mattino. La sera alcune volte, soprattutto per i lattanti può essere un momento di eccessivo stimolo e che se accompagnato all’ “orario delle streghe”, in cui il bambino risulta essere stanco dopo tutta la giornata, può accadere che il bagnetto diventi qualcosa di stressante anziché rilassante.
Il bagnetto, il massaggio, le attività di cura, eseguite in lentezza, calma e dolcezza, lasciano al bambino un imprinting positivo. Permette loro di produrre endorfine, ossitocina, e ridurre drasticamente tutti quegli ormoni dello stress che la vita extrauterina gli palesa alla nascita. Per cui, in stile Leboyer, per una nascita senza violenza, anche il bagnetto può essere considerato un atto di amore e di non violenza verso la nuova creatura, da fare con delicatezza e calma.
Martina Gioli – Demeter MadreTerra
Articolo pubblicato anche su Bambino Naturale, che si occupa di cultura del mondo materno infantile