Ogni mamma ha un condizionamento psicoemotivo che si porta dietro nella sua storia del parto… Il parto è un’esperienza psicosomatica: la nostra psiche, il nostro stato mentale, influisce sul nostro corpo, anche durante il parto, anzi soprattutto nel parto! Il rilassamento ed il creare una vera Psicoecologia della Nascita fanno sì che si possa produrre ossitocina ed endorfine a flussi ondulatori, fondamentali per l’avvio del travaglio e del parto, per affrontare al meglio il lungo viaggio della maternità. La paura, lo stress, l’ansia, invece creano uno stato di tensione che impatta sul travaglio e sul suo esito, producendo conseguentemente ormoni come adrenalina e cortisolo.

Pensiamo a come la nostra visione del parto è estremamente condizionata da falsi miti. L’immagine stereotipata del parto che ci viene trasmessa anche attraverso i film: donne che urlano come se fossero uccise, che partoriscono in 30 secondi spaccati, in una posizione non fisiologica al parto sdraiate sul lettino, il ginecologo è lì che “tira fuori il bambino”. Ecco, tutto questo non è normale.

Tutto questo è un condizionamento che viviamo fin da quando siamo piccole. I neonati nascono e non c’è nessuno che li fa nascere, e le donne sanno partorire naturalmente. L’ostetrica assiste, il ginecologo monitora che non ci sia nulla di patologico, la doula supporta e sostiene, il padre tiene la mano nel momento del miracolo della Vita.